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PRODOTTI DI QUALITA’, SALUTE PER I CITTADINI

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Quasi  2milioni di persone, di cui 600mila under 18, in Italia soffrono di allergie alimentari; molte di più – circa il 40% della popolazione complessiva - se si considerano anche le cosiddette intolleranze.
Sul banco dei cibi “imputati” ci sono soprattutto latte, uova, pesce, crostacei, soia e frutta con il guscio; tuttavia – stando alle statistiche – la percezione delle intolleranze alimentari risulta collegata anche ad altri prodotti di uso comune.
Per questo è importante essere informati su quello che mangiamo. E se la responsabilità di informare è del produttore, che deve garantire trasparenza e correttezza, anche noi consumatori possiamo fare molto per tutelare la nostra salute.


ETICHETTE ALIMENTARI E NON SOLO
Ad esempio imparando a leggere nel modo corretto le etichette apposte agli alimenti e che – come ci chiarisce Vittorio Soriano, ex dirigente dell’istituto Superiore di Sanità e docente di biochimica e tossicologia (guarda il webinar  ETICHETTE ALIMENTARI: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE) – contengono informazioni preziose, oggi obbligatorie: non soltanto il nome del prodotto, la lista degli ingredienti e degli allergeni e la data di consumazione, ma anche, ad esempio, la nazione di origine, il contenuto alcolico o ad alto contenuto di caffeina, la dichiarazione nutrizionale.
 

L’IMPORTANZA DI SAPERE
Orientarsi in questa mole di dati più essere complesso, ma leggere le etichette resta comunque una nostra responsabilità per poter – riprendendo le parole del professor Soriano – “decidere se gli ingredienti utilizzati ci piacciono, sono compatibili con i nostri stili di vita ed accettabili per i consumatori”.
Allo stesso modo bisogna porre molta attenzione anche alle indicazioni, non obbligatorie, ma che ci possono rivelare se un alimento o bevanda ha particolari caratteristiche o benefici per la nutrizione o la salute (guarda il webinar INDICAZIONI NUTRIZIONALI E SULLA SALUTE DEI PRODOTTI ALIMENTARI).

TUTELARE E TUTELARSI
Ma come fa un produttore a proteggersi e al contempo a tutelare la salute pubblica da allergie, prodotti richiamati, allerte comunitarie?
Il tema è attualissimo: quante volte anche a noi è, ad esempio, capitato di leggere di prodotti contaminati da restituire al negozio?
Una partita delicata soprattutto sotto il profilo degli allergeni – spiega Maurizio Paleologo, biologo e tra i fondatori dei laboratori Tecna di Area Science Park. Nel 2016 – rivela – in tutta l’Ue ci sono state 87 allerte per prodotti contenenti allergeni non dichiarati, ma questa è soltanto la punta dell’iceberg, nonostante un sistema sanzionatorio che prevede responsabilità di tipo civile e penale.
Via libera, dunque, all’adozione di piani di autocontrollo, ovvero ai cosiddetti screening sugli allergeni in grado di testare non solo le materie prime, ma anche procedimenti di lavorazione e prodotti finiti, basando i test su vari metodi, da quelli sugli anticorpi, passando per l’indagine attraverso il dna (guarda il webinar ALLERGENI ALIMENTARI: INNOVAZIONE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA PER LA GESTIONE DEL RISCHIO).
 
NUOVE FRONTIERE
Se per essere informati sulle allerte e i richiami dei prodotti basta consultare il portale RASFF, per conoscere davvero fino in fondo quello che mangiamo intervengono le più sofisticate tecnologie, come quelle che consentono di arrivare all’etichetta genetica di un alimento, di cui si occupa Romina Floris, ricercatrice presso DNA Analytica srl. “Creare un’etichetta genetica di un alimento - ci racconta – significa dargli un’identità unica e renderlo riconoscibile lungo tutta la filiera”.
Attraverso la tecnologia del fingerprinting oggi è, pertanto, possibile definire il profilo genetico di un prodotto, caratterizzarlo come un’impronta digitale, permettendo di delineare parentele. E’ così che dai laboratori di Trieste, si sta lavorando sulle varietà del caffè, ad esempio sequenziando il genoma dell’arabica, sullo zafferano e sul grano, scoprendo cose molto interessanti…(guarda il webinar: ETICHETTA GENETICA: LA CARTA DI IDENTITA’ DEGLI ALIMENTI)

 

 

Joseph Gonzalez

Scopri di più sul progetto: 

28/08/2017